Ci sono due motivi principali che spingono una persona dai sani principi, che deve costruire o risanare un fabbricato, ad investire sul risparmio energetico, il primo, è il risparmio economico di mantenimento dell’edificio, il secondo motivo è un minor impatto ambientale dello stesso.
Conosciamo tutti la situazione in cui versa il nostro Pianeta, e siamo tutti consapevoli che dobbiamo invertire la rotta, dovremmo permettere ai nostri figli di vivere in un mondo sano e pulito in cui si possa essere in armonia con la natura. Bisogna progettare e costruire edifici che hanno un costo di mantenimento bassissimo, quasi nullo, questa non è fantascienza ma è già realtà da quasi 40 anni in Germania quando sono state progettate le prime CASE PASSIVE. Le case passive sono una specializzazione degli edifici a basso consumo energetico. Decisivi sono i momenti di progettazione e di risoluzione dei dettagli costruttivi. Sono concepite ed ideate affinché i fabbisogni energetici residui, possano essere soddisfatti attraverso l’impianto di ventilazione interno. Il fabbisogno di calore necessario è così ridotto che può anche essere fornito dalle comuni lampade ad incandescenza. La potenza di riscaldamento necessaria per un appartamento nel giorno più freddo dell’anno è inferiore alla potenza di un asciugacapelli.
Attualmente siamo bombardati da slogan che sventolano i benefici delle energie rinnovabili, spingono all’acquisto di automobili ibride o elettriche, elettrodomestici in A++, incentivano ad utilizzare energie pulite, tutto per cercare di limitare i cambiamenti climatici in atto.
“La nostra Terra sta male, è arrivata a 1 grado di surriscaldamento ed è come se avesse 38 di febbre. È sicuro che a breve arriverà a 39 gradi (2 gradi di surriscaldamento) e solo ed esclusivamente se corriamo da oggi seriamente ai ripari riusciremo a fare in modo che la sua febbre non aumenti ulteriormente.
Se la situazione dovesse peggiorare raggiungeremmo 5 gradi di surriscaldamento. Una situazione disastrosa e irrecuperabile che penalizzerà i nostri figli e nipoti.
(Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana) ” .
Attualmente in Italia il consumo maggiore delle risorse energetiche è dato dagli edifici ed è pari al 35%, segue il consumo per i trasporti 31%, e le industrie 23%.
L’impegno dei governi Europei è rivolto ad abbassare drasticamente le emissioni di CO2 entro il 2030. Per limitare le emissioni di CO2 bisogna agire, mettendo in pratica le politiche volte al risparmio energetico che incentivano la costruzione di edifici a basso consumo o NZEB (Nearly Zero Energy Building). Abbiamo numerosi Articoli di Legge che da sempre, già dal ’91, impongono parametri e valori da rispettare ma molto spesso questi numeri restano solo nei programmi di calcolo, in fase di costruzione del fabbricato purtroppo sono poco attendibili e non sono quasi mai verificati, lasciando spazio alla fantasia dei tecnici e degli operai, prosperando in un EDILIZIA FACILE.
Iniziamo a Progettare e costruire edifici che non consumino energia o ZEB (Zero Emission Building).
La soluzione quindi è investire, sì nel risparmio, ma non quello a breve termine, ovvero il costo totale a fine lavori del fabbricato, bensì nel risparmio a lungo termine, quindi il costo totale dell’opera finita, più il costo dei consumi energetici di mantenimento.
Ricordiamo che un edificio di nuova costruzione (secondo il decreto ministeriale del 26 giugno del 2015) deve rientrare in classe energetica A, e deve consumare massimo 3 litri di gasolio/mq all’anno, moltiplicando il consumo per 30 anni, una casa di 120 mq, consumerà 11 tonnellate di gasolio per l’uso abitativo quale riscaldamento/rinfrescamento ed uso sanitario. Una casa in classe energetica G che purtroppo è il nostro standard costruttivo dagli anni 90 ad oggi, in 30 anni consumerà ben 60 tonnellate di gasolio, bisognerebbe adesso semplicemente trasformare il gasolio in euro per capire quanto ci costa un EDILIZIA FACILE e non verificata, sia in termini economici sia in termini di impatto ambientale.
CONSUMO DI RISORSE – impatto ambientale
In Italia il 35 % dei consumi energetici sono dovuti agli edifici