In questo articolo vogliamo approfondire un argomento importante: la qualità dell’aria nei luoghi confinati.
Nelle abitazioni, scuole, uffici, edifici pubblici, luoghi affollati in genere l’inquinamento dell’aria viene spesso sottovalutato.
Mediamente passiamo il 90% del nostro tempo indoor e purtroppo l’aria che all’interno delle nostre abitazioni è 5 volte più inquinata di quella che respiriamo fuori. In questo periodo stiamo adottando misure cautelative speciali per combattere l’emergenza covid-19, ma il virus dell’influenza c’è sempre, e dobbiamo imparare semplici regole per vivere in ambienti sani e con una qualità dell’aria ottimale, l’aria pulita evita l’insorgenza di patologie di tipo respiratorio.
Avere degli strumenti di monitoraggio come un rilevatore di CO2 è molto importante, questo strumento dal costo irrisorio, è in grado di misurare la temperatura ambientale, l’umidità relativa, e l’anidride carbonica presente, questo perché purtroppo la percezione di qualità dell’aria è soggettiva, e quindi diversa per ognuno di noi, ovvero è percepita in base alle condizioni di salute di ogni individuo, dalla sua suscettibilità e cultura. Sono tre i parametri fondamentali che dobbiamo monitorare costantemente: temperatura, l’umidità relativa e gli inquinanti presenti.
L’umidità relativa
Un elemento fondamentale per il benessere abitativo è l’umidità relativa; l’umidità, tecnicamente, è l’acqua allo stato gassoso contenuto nell’aria, è sempre presente negli ambienti seppur varia la sua quantità, è invisibile quindi da non confondere con il vapore acqueo.
L’umidità relativa si misura in percentuale e si rapporta al suo punto di saturazione o condensazione. Il punto di saturazione è il limite massimo di acqua che l’aria è in grado di contenere (100%), avere quindi il 50% di umidità relativa nell’ambiente significa che l’aria è al 50% di capacità massima di saturazione. La temperatura è strettamente correlata all’umidità, poiché in base alla temperatura, l’aria è in grado di contenere più o meno umidità prima di condensare. Ad alte temperature l’aria riesce a trattenere più umidità, minore è la temperatura minore sarà la quantità d’acqua che riesce a trattenere. Se in un ambiente confinato abbiamo la temperatura di 22°C e umidità relativa del 55% nel momento in cui si abbassa la temperatura l’aria riesce a trattenere sempre meno l’umidità, e quando qualche punto della struttura (ponte termico) o l’aria stessa arriva a 12.5°C l’umidità presente passa dallo stato gassoso allo stato liquido (condensa).
La tabella in basso mostra il “dew point” ovvero il punto di condensazione come rapporto tra umidità relativa e temperatura.
La presenza di umidità in quantitativi non controllati può essere causa di sensazioni di disconfort termico, di condensazione superficiale, di formazione di muffa ed è l’ambiente ideale per lo sviluppo di agenti patogeni.
L’anidride carbonica
L’ anidride carbonica è uno dei principali inquinanti delle nostre abitazioni, è un gas inodore, percepibile dall’uomo solo per i suoi effetti: irritazione delle vie respiratorie, mal di testa, difficoltà di concentrazione, malessere generale. In natura mediamente la CO2 presente nell’atmosfera è di 330 ppm (parti per milione) circa lo 0.03%.
Il nostro corpo è un grande trasformatore e produttore sia di umidità che di anidride carbonica, normalmente ad ogni respiro la CO2 passa dallo 0.03% in inspirazione, al 4% in espirazione, questi dati ci fanno capire meglio quali possano essere le quantità emesse durante le ore di riposo in un’abitazione in cui vivono 4 persone. Da diverse misurazioni effettuate con i nostri rilevatori, abbiamo appurato che in un’abitazione con numero limitato di persone (da 2 a 4 individui), la concentrazione di anidride carbonica dopo le ore notturne può facilmente superare 1100 ppm, mentre durante le ore diurne è di circa 800 ppm, un’aria salubre in un luogo confinato non dovrebbe mai avere una CO2 superiore a 600 ppm o 0.06%.
L’anidride carbonica è tossica per l’uomo quando raggiunge una concentrazione del 2,5% mentre i primi sintomi di malessere si avvertono a 0.08% ovvero 800 ppm. Prima di andare a letto sarebbe buona norma aprire le finestre per pochi minuti, un ricambio in corrente d’aria per 5 minuti consente di abbassare il livello di anidride carbonica da 800 ppm a 400 ppm.
Riassumendo, negli ambienti in cui viviamo o dove svolgiamo attività o dove lavoriamo, in una situazione di riposo, bisogna che ci siano determinati parametri per una condizione ottimale di fruizione: la CO2 non deve essere superiore ai 600 ppm, la temperatura ottimale deve essere compresa tra i 18° e i 20°C, l’umidità ottimale deve essere compresa tra il 45% e il 55%.
Le nuove tecnologie
Con le nuove tecnologie siamo in grado di garantire la perfetta tenuta degli edifici, il foro finestra che una volta era un punto debole del fabbricato, con le dovute attenzioni, riesce ad essere un punto di forza, garantendo luminosità, oscuramento, sicurezza, isolazione termo-acustica. Ovviamente un edificio moderno con prestazioni invidiabili deve poter garantire una salubrità dell’aria ottimale senza dover ricorrere all’apertura delle finestre con la conseguente perdita di energia sotto forma di calore.
Il sistema di ventilazione meccanica con recupero di calore consente di avere all’ interno dell’abitazione aria sempre pulita e ricca di ossigeno alla giusta temperatura.
Questo sistema V.M.C. (ventilazione meccanica controllata) è formato da una macchina con due canalizzazioni principali, una spinge fuori l’aria viziata e calda e una immette nei locali l’aria pulita, il cuore del sistema e lo scambiatore di calore entalpico, consente ai due flussi di aria di scambiarsi la temperatura senza miscelarsi.
Il sistema V.M.C. può essere centralizzato o decentralizzato, ovvero con una macchina unica (centralizzato) dal consumo medio di 30watt che soddisfa le esigenze di tutta l’abitazione con le varie canalizzazioni, o con diverse macchine (decentralizzato) senza grandi canalizzazioni quindi macchine autonome con un consumo medio per macchina di 10Watt, le specifiche tecniche, vengono stabilite dall’azienda in base alla planimetria, ed all’esposizione, per un’abitazione di 120 mq in genere sono sufficienti 3 macchine.
Conclusioni
È importante che gli ambienti che frequentiamo rispettino delle caratteristiche in termini di parametri specifici (umidità, temperatura anidride carbonica, ecc.) ed è importante che ci sia un adeguato ricambio dell’aria. Se non vi è un corretto ricambio dell’aria, che può avvenire attraverso le aperture di finestre o con sistemi di ventilazione controllata, gli inquinanti prodotti dalle diverse sorgenti si accumulano negli ambienti comportando dei possibili rischi per la salute degli occupanti.