Efficienza energetica in edilizia
Negli ultimi decenni, i temi dell’efficienza e del risparmio energetico hanno suscitato sempre più interesse da parte di tutti gli attori coinvolti in questo ambito. L’importanza assunta da questi argomenti è giustificata, in primo luogo, dall’intento di ridurre il consumo di combustibili fossili e, in secondo luogo, dalla volontà, da parte di governi e istituzioni, di abbattere le emissioni di CO2 rispettando gli impegni assunti col protocollo di Kyoto.
In questo contesto, il settore dell’edilizia costituisce una leva fondamentale su cui agire, considerato che, a livello europeo, il fabbisogno di energia del settore civile copre una quota pari a circa il 40% del consumo energetico totale.
La dispersione di energia
Dalla grafica è chiaro che la maggiore dispersione di energia si ha dall’aerazione dei locali. L’aerazione è di fondamentale importanza ma purtroppo le conseguenze sono chiare d’estate entra aria calda e d’inverno ci sono dispersioni di calore.
Inoltre dobbiamo aggiungere che la ventilazione può essere volontaria (apertura delle finestre) o involontaria (spifferi). Vediamo che le finestre consumano dal 20/25% dell’energia, quanto tutte le pareti perimetrali, ecco perché è importante concentrare le nostre attenzioni sul foro finestra.
Nel nostro settore quotidianamente ci imbattiamo nella trasmittanza termica degli elementi ma spesso non riusciamo a quantificare l’importanza della formula W/mqK e quantificare quanto influisce in dipersione di energia.
- Una finestra in alluminio tecnologia anni ’90 di 2 mq con una trasmittanza di 8W/mqK consuma 320 W
- Una finestra in legno tecnologia anni ’90 di 2 mq con una trasmittanza di 5W/mqK consuma 200 W
- Una finestra in legno tecnologia odierna di 2 mq con una trasmittanza di 1.4 W/mqK consuma 56 W
- Una finestra in legno Actual Alwood di 2 mq con una trasmittanza di 0.69 W/mqK consuma 27.6 W
è facile intuire che un intero appartamento (di circa 120 mq) con delle finestre Actual Alwood consuma quanto una singola finestra in alluminio tecnologia anni ’90.
La classificazione energetica degli edifici e la “casa passiva”
La classificazione energetica degli edifici come vediamo in tabella Casaclima è divisa da “G” ad “A oro” .
La prestazione energetica è determinata sulla base della quantità di energia necessaria annualmente a soddisfare le esigenze legate a un uso standard dell’edificio, tenendo conto dell’energia primaria utilizzata per il riscaldamento, il raffrescamento, per la ventilazione e salubrità, per la produzione di acqua calda sanitaria.
La casa passiva è un’abitazione che assicura il benessere termico senza alcun impianto di riscaldamento “convenzionale”, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi. Una casa passiva è caratterizzata da 2 aspetti vincolanti. Uno degli aspetti riguarda il criterio energetico dell’edificio, l’altro riguarda il comfort dell’edificio. In una casa passiva entrambe gli aspetti devono essere verificati.
1) ASPETTO ENERGETICO: È un edificio ad altissime prestazioni energetiche, il fabbisogno per la climatizzazione è bassissimo sia di inverno che d’estate. Questo fabbisogno è talmente basso che è possibile riscaldare o raffrescare l’edificio con il solo impianto di VCM (Ventilazione Meccanica Controllata). Espresso in unità fisicamente misurabili questo valore deve essere inferiore a 15Kwh/mq Annuo.
2) ASPETTO DEL COMFORT: In una casa passiva il comfort è calcolato in fase di progettazione. Ci sono molti parametri che lo influenzano, ad esempio, nella casa passiva un criterio di comfort è la temperatura superficiale interna. La temperatura delle superfici interne deve essere al di sopra di 17°. In una casa passiva posso in ogni punto “fermarmi” per leggere un libro; la sensazione di comfort è garantita in ogni punto.
Una casa in classe energetica “A” ha un consumo inferiore ai 30 Kw/mq annuo, viene chiamata anche la Casa dei 3 litri perché richiede 3 L di Gasolio o 3 m cubi di gas per metro quadro all’anno.
Giuseppe Montorio